Pittura

“Les demoiselles d’Avignon” – Perfezione è imperfezione

"Les demoiselles d'Avignon" - Perfezione è imperfezione

“Les demoiselles d’Avignon” è uno dei più celebri dipinti di Pablo Picasso, realizzato nel 1907, oggi osservabile al MoMa di New York.
Le sue dimensioni sono 243,9 cmx 233,7 cm ed è stato realizzato con olio su tela.

Les demoiselles d’Avignon: curiosità

Agli inizi del 1900 gli artisti dipingevano ancora con uno stile impressionista. “Les demoiselles d’Avignon” rappresenta un nuovo inizio: è considerato il manifesto del Cubismo.
Qui infatti le figure sono frantumate e distorte, inserite in uno spazio bidimesionale (non c’è profondità): fino a poco prima, i vari stili avevano creato figure umane riconoscibili.
Come è possibile leggere più approfonditamente sul sito “Analisi dell’opera”, le figure femminili citano forse le Veneri della tradizione classica ma sono presenti diversi stili artistici: le due donne laterali a destra richiamano le maschere di tradizione africana, mentre l’immagine della ragazza di sinistra ricorda lo stile egizio con l’occhio frontale e con il volto disegnato di profilo.

“Les demoiselles d’Avignon” fa parte del periodo rosa (preceduto dal periodo blu, caratterizzato da soggetti del ceto più basso) in cui il colore prevalente è proprio il rosa e dove si aggiunge l’elemento della sensualità con protagonisti acrobati, personaggi del circo e del teatro.

Questo dipinto per me è il simbolo della perfezione nell’imperfezione.

La perfezione esiste ne “Les demoiselles d’Avignon”?

Più volte ho sentito dire “è perfetto!”, o al contrario “la perfezione non esiste!”.
Io sono convinta che tutti cerchiamo la perfezione, in cose diverse, in modi diversi, ma la cerchiamo.

Dopo varie riflessioni sono arrivata alla conclusione che la perfezione è nella nostra mente ed è soggettiva, il che la rende imperfezione per qualcun altro: la perfezione che cerco io può essere diversa dalla perfezione che cercano gli altri. Ciò è probabilmente dovuto all’influenza dell’ambiente in cui cresciamo e viviamo, dalle persone che ci circondano.

“Les demoiselles d’Avignon” è tanto conosciuto, tanto apprezzato (oggi), ma quello che è subito visibile di certo non sono la linearità o l’ordine: le linee sono tutte diverse, non si rispettano regole, non c’è simmetria.
I colori e le ombre non sono sempre quelli reali, non ci sono espressioni, sembrano tanti pezzi messi insieme. Non c’è “dialogo” tra i personaggi che sembrano essere tutti indipendenti tra loro.
Forse il significato della perfezione sta lì, o a me piace trovarlo lì: tanti pezzi diversi che però alla fine riescono a comporre i corpi delle donne.
Anche se non c’è ordine, l’osservatore capisce che si tratta di corpi, anche se i colori non sono quelli naturali.
Nell’insieme, a quadro ultimato, a Picasso potrebbe aver dato la sensazione di “perfetto”, cioè che non c’era nient’altro da aggiungere, che era buono così com’era.

La perfezione è bella perchè è rara

Allora la perfezione cos’è? Alla fine, a volte, le cose più belle sono quelle con difetti perché si distinguono: le cose, le persone, le situazioni.
Tutti ricordano il quadro perché sicuramente si distingue da altri, è originale e si firma da sé, si riconosce “la mano” del pittore.

Sono arrivata a comprendere che la perfezione è una ricerca personale, nella nostra testa, qualcosa che ci fa stare sereni, che ci dà tranquillità e riordina la nostra mente come se alla visione della “perfezione” – in qualunque cosa essa sia – tutto attorno a noi si allineasse.

Allora immaginatevi se TUTTO fosse perfetto: la vita, le persone, la casa, il lavoro, e così via.
Cosa racconteremo? Di cosa ci lamenteremo? A cosa tenderemo? Quale sarebbe lo scopo della vita?

La perfezione è bella, è rarità, è soggettiva.

L’uomo per natura non si accontenta mai, e allora bisogna capire che raggiunta la perfezione in una cosa la cercherà in un’altra, oppure, raggiungendo lo scopo che si prefiggeva, si rende conto che non gli basta, che non lo soddisfa più tanto.

Siamo giunti al termine di questo articolo, fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima interpretazione!

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19 Commenti

  • VERA VITALE

    Per me la perfezione non esiste, ma ne ho fatto uno stile di vita! E’ bello però ascoltare anche i punti di vista degli altri, serve ad aprire nuovi orizzonti! Questo quadro è quanto di più imperfetto ci possa essere però allo stesso tempo è armonia scomposta di forme imprecise e raffigura ciò che noi donne siamo. Bellissimo articolo e grazie per farci scoprire queste bellissime opere!

    • liberainterpretazione

      Esatto Vera! è bello sapere cosa pensano gli altri su determinati argomenti e scoprire come le opinioni siano varie. Condivido il tuo pensiero sul dipinto. Grazie a te e al prossimo articolo!!!

  • Erica

    Bellissimo articolo, io sono dell’idea che la perfezione non è sinonimo di bellezza. Quello che agli occhi di tutti potrebbe risultare “perfetto” non è detto che a me o a qualcun altro piaccia. Hai detto bene, è tutto molto soggettivo. Buona giornata!

  • Carlotta

    Bell’articolo, veramente. Condivido in pieno la logica del discorso, specie le sue conclusioni. L’uomo è alla costante ricerca della perfezione, di ogni cosa e su ogni cosa, ma appena trovata, la cerca su altro. È come quando abbiamo tanto di cui essere felici, attorno a noi, e ce ne rendiamo conto solo quando non c’è più, o lo perdiamo.
    Curiosa dei prossimi articoli 😊

    • liberainterpretazione

      Condivido il tuo pensiero! A volte ci rendiamo conto dopo che qualcosa era perfetto così com’era, ma non lo capiamo perché vogliamo sempre di più.

  • Giulia

    Complimenti Sabrina! Hai scelto un quadro davvero bello! Ricordo di averlo studiato alle medie ed era uno dei miei preferiti. Una descrizione davvero molto accurata.

  • Emanuele

    Concordo pienamente con quanto detto da te… La perfezione è soggettiva e non deve essere uguale per tutti, se no non avrebbe la giusta importanza. Proprio perché il quadro era inusuale alla sua epoca ha permesso che in molti lo hanno apprezzato, chi più chi meno.

  • Emanuela Licciardello

    Ciao Sabrina! Complimenti per l’articolo, credo che tu abbia descritto splendidamente il ritratto della ”perfetta imperfezione” messa in atto da Picasso. Penso che questo tema sia attualissimo ed è un ottimo spunto di riflessione!

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