Musica

“La fine del mondo” – Caos

Anastasio canta "La fine del mondo" – Caos distruttivo e creativo

“La fine del mondo” è il brano inedito con cui Anastasio si è presentato alle audizioni della dodicesima edizione di X Factor Italia, vincendo.
Come si legge su Zon.it , nella canzone << il 21enne racconta della paura di non andare mai bene, di dover fare le cose di fretta o in un determinato modo perché la società si aspetta questo. Il brano, scritto dal rapper, mantiene un tono rabbioso e ansioso dall’inizio alla fine. >>

Un “visionario artistico”

Nelle canzoni di Anastasio si percepiscono rabbia e ansia: porta avanti una rivolta gentile, quella dei deboli che non vogliono diventare padroni del mondo e vogliono solo non soccombere.
Tante sono le sue canzoni che possono colpirci come un pugno nello stomaco: è il caso di “Correre” o de “Il fattaccio del vicolo del Moro”.
Indicherei Anastasio come un “visionario artistico”: egli descrive scene con precisione, con espressione, con sentimento.
Sono scene “apocalittiche”, ma non difficili da immaginare.

“Aspetta, non sono pronto ancora
Guardo ancora l’etichetta
Non so andare in bicicletta o fare i cento all’ora”

Per l’interpretazione della prima strofa, condivido quella fatta da themillenial.it: <<Il protagonista è un ragazzo, come tanti di noi, che da un giorno all’altro si risveglia nel mondo degli adulti… Non si è nemmeno accorto come ci è arrivato, è semplicemente lì, e una sfilza di responsabilità, impegni, lavori gli pesano addosso quotidianamente, schiacciandolo piano piano a terra. >>
Del resto può capitare a tutti di sentirsi catapultati in nuovi mondi senza nessuno che ci possa consigliare: in base alle situazioni, non sempre abbiamo la fortuna di avere persone che ci suggeriscano che mossa fare.
Mi piace pensare che tutto ciò faccia parte della bellezza dell’imprevedibilità della vita: trovarsi ad affrontare situazioni sempre più complicate man mano che cresciamo.

La “Fine del mondo”: caos distruttivo

“Abbatto la clessidra orizzontale per fermare il tempo
A patto che smettiate di soffiare per cambiare il vento
E il freddo che avanza
L’anima sintetica, l’estetica dell’ansia”
La “clessidra orizzontale” ci permette idealmente di immaginare una pausa da tutto, come per respirare.
A volte si è così impegnati in una vita frenetica che si perde ciò che accade intorno, anche le cose più belle.
Soffiare per cambiare il vento” suggerisce una situazione in cui altre persone fanno di tutto per ostacolare il nostro cammino, rendendolo più difficile, quasi insostenibile.
“L’anima sintetica, l’estetica dell’ansia”: più volte ho cercato di interpretarlo, ma mi è sempre stato difficile. Mi dà un po’ l’idea di un’ansia che piace, che fa stare bene come per il gusto di provare una perenne tensione dell’io verso qualcosa.

“Non mi alzerò mai
Da questo letto sfatto e zozzo
Che mi tira giù sul fondo del profondo come un pozzo
E mi ripeto “Alzati, almeno muoviti”
Ma ‘ste lenzuola sono come sabbie mobili”
Non mi alzerò mai” sembra indicare una ribellione, ma proseguendo nella lettura si intuisce come sia un’esclamazione di sconfitta, considerando che viene descritto un luogo non piacevole da cui non ci si riesce a liberare neanche volendo.
È come se dentro di sé si avessero due voci: una che dice che non ce la faremo, che la situazione è insostenibile e che niente cambierà; l’altra al contrario ci dà forza e speranza per cercare di cambiare ciò che stiamo vivendo.

La “Fine del mondo”: caos creativo

“Ed accidenti, dovrei darci dentro ancora
In contromano a fari spenti
Sfioro i 120 all’ora ma il mondo mi ignora ancora”
Mentre nella strofa precedente prevaleva la parte “pessimista” che abbatteva la persona, qui c’è un cambiamento radicale.
Un cambiamento (quello di andare contromano ad alta velocità) che metaforicamente potrebbe portare alla morte: si potrebbe vincere o perdere tutto come in una gara, una gara contro il mondo.

Si giunge adesso alla parte che personalmente preferisco. Sono versi in cui, anche se la confusione prevale, c’è una confusione generata da creatività.
“Io sogno un mondo che finisca degnamente
Che esploda, non che si spenga lentamente

Io sogno i led e i riflettori alla Cappella Sistina
Sogno un impianto con bassi pazzeschi
Sogno una folla che salta all’unisono
Fino a spaccare i marmi, fino a crepare gli affreschi
Sogno il giudizio universale sgretolarsi e cadere in coriandoli
Sopra una folla danzante di vandali”

Immaginate una scena del genere!
Una ventina di persone, la cappella Sistina, le luci, la musica ad alto volume, il tetto che cade dolcemente a pezzi, senza fare male, anzi fa bene… si respira libertà.
La musica così forte che il cuore va allo stesso ritmo, si sente la musica che scorre nelle vene come un medicinale che fa bene, che guarisce.

Questa è musica, questa è arte: serenità, libertà di espressione!

Siamo giunti al termine di questo articolo, fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima interpretazione!

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14 Commenti

  • Rossella

    Bellissimo articolo! Devo dire che avevo ascoltato la canzone di Anastasio per la prima volta ad Xfactor e francamente non mi diceva nulla, ma dopo quest’attenta analisi ho dovuto cambiare idea, complimenti

  • Giovanni

    Sono sincero, non conoscevo Anastasio prima di X-factor, ma dopo i primi ascolti ho capito che aveva qualcosa di diverso, di unico, che nel mondo televisivo chiamano appunto “X-factor”.
    sono un appassionato di musica in generale e di rap più precisamente, vedere il modo in cui questo ragazzo riusciva a trasmettere il suo malessere interno su una base pop mi ha davvero colpito. Per non parlare dell’abilità di scrittura, davvero alto livello.
    La fine del mondo è davvero la fine del mondo, seppur preferivo la versione originale e non quella riadattata a X-factor.

    • liberainterpretazione

      Ciao Giovanni, hai proprio ragione. Ciò che Anastasio ha portato su quel palco è davvero raro, dal suo modo di scrivere al modo in cui dà importanza a ogni parola!

      • Gabriella

        Wow bellissima canzone ma soprattutto bel significato! Mi piace molto come spieghi nei dettagli cosa c’è dietro una canzone 😊 penso che ascoltarne una sapendo il suo significato la renda ancora più speciale 😊 Anastasio grande artista! Grazie per questo articolo!

        • liberainterpretazione

          Grazie mille, sono contenta ti sia piaciuto! Concordo sul fatto che ascoltare una canzone attribuendogli un certo significato la renda speciale per chi l’ascolta!

    • liberainterpretazione

      Grazie Alessandro! Condivido il tuo pensiero, è proprio il periodo migliore per farsi ispirare e accompagnare dalle parole degli altri.

  • Salvatore Nasello

    Non sono mai stato un fan di questo cantante, ma sicuramente dopo una spiegazione del genere, che riesce a spiegare cosa realmente esiste dietro quelle parole, sicuramente proverò ad ascoltare qualche suo pezzo!
    Complimenti ottimo articolo!

    • liberainterpretazione

      Ciao Salvatore, in realtà neanche io ho mai ascoltato molto Anastasio ma, sentendo qualche canzone negli ultimi giorni, posso dirti che mi piace molto il suo modo di scrivere e le parole che usa.
      Grazie mille, mi fa piacere ti sia piaciuto l’articolo!

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